Com’è cambiata negli ultimi anni l’immagine mediatica della cooperazione internazionale? Che ruolo giocano l’informazione e la comunicazione nel sensibilizzare i cittadini alle tematiche dello sviluppo? Da oggi è disponibile gratuitamente l’ebook “La cooperazione fa notizia?” uno studio realizzato in Piemonte su un campione di 79 testate locali, 32 ong e 19 enti locali per capire quale visione della cooperazione allo sviluppo è veicolata presso il grande pubblico. Con dieci di casi di studio e un confronto con analoghe ricerche in Spagna e Francia.  Scarica l’ebook.

 L’informazione e la comunicazione sono aspetti fondamentali nell’azione della cooperazione internazionale. Coinvolgere il pubblico non solo per raccogliere fondi ma per sensibilizzare e mobilitare su una causa può determinare la riuscita o il fallimento di un programma di sviluppo.  Questa consapevolezza tuttavia è relativamente recente per gli operatori del settore e spesso si scontra con lo scarso interesse dei media. Perchè?

Proprio queste indaga la ricerca, realizzata dall’Università di Torino nel quadro del progetto europeo Dev Reporter Network , concentrandosi non solo sulla quantità ma anche sulla qualità dell’informazione prodotta su queste tematiche in un lasso di tempo di tre mesi. Sono state monitorate 79 testate piemontesi, e realizzati questionari e interviste a 32 ong e 19 enti locali.

Su 237 articoli rilevati su questi temi, il 73,4% è di piccolissime dimensioni e non firmato, è originato da eventi locali e si colloca nella cronaca. La parola chiave più frequente è “umanitario” e solo nella metà degli articoli si trova un riferimento geografico preciso. Nel78% dei casi la fonte è un’Ong mentre i testimoni locali nei paesi del Sud sono praticamente assenti.

Sostiene Umberto Salvipresidente del Consorzio Ong Piemontesi, promotore della ricerca: “Una prima considerazione: le tematiche dello sviluppo umano, pur con intensità diversa nel tempo, non hanno mai realmente perso la capacità di suscitare interesse presso i media e i cittadini; non hanno purtroppo nemmeno mai smesso di prestarsi a distorsioni, ambiguità, strumentalizzazioni”

“Un dato evidente e da più parti sottolineato nella ricerca – continua Salvi-  è la difficoltà di relazione fra il mondo delle Ong e più in generale degli enti che si occupano di cooperazione internazionale e i giornalisti. Ne sono alla base molti fattori, dalla scarsità di figure professionali di comunicazione nelle Ong  (appena il 44% ha un ufficio stampa interno e di questo solo il 37% è remunerato) alla insufficiente formazione  dei giornalisti su questi temi (la quasi totalità delle redazioni interpellate sostiene di non avere uno specialista nel settore), limiti sui quali tuttavia è possibile intervenire.”

Con 146 pagine, oltre 30 infografiche, dieci casi studio e un confronto dei risultati di ricerche analoghe condotte in Catalogna (Spagna) e Rhône-Alpes (Francia), l’ebook offre un approfondimento unico del tema e propone una serie di raccomandazioni finali utili per giornalisti e per chi lavora nel settore della cooperazione internazionale

L’ebook è scaricabile gratuitamente dalla pagina Facebook del Consorzio Ong Piemontesi. Per caricarlo clicca qui